Venerdì 30 ottobre una grande sorpresa per i soci dell’associazione Etiopia e Oltre: su invito di don Michele Nufi è venuto a farci visita Padre Gigi Maccalli!
Nel corso degli anni Etiopia e Oltre ha collaborato in maniera continuativa con Padre Gigi costruendo pozzi, un ambulatorio, un dormitorio e sostenendo la popolazione durante le carestie. Tra le attività ben organizzate da Padre Gigi ricordiamo anche il microcredito per le donne e l’educazione socio-sanitaria, nonchè l’istruzione, i luoghi di aggregazione e concordia e altro ancora: Padre Gigi è davvero un missionario sensibile ed attento a 360°, come hanno sempre constatato i nostri volontari recatisi in Niger.
L’emozione di rivedere Padre Gigi di persona, dopo oltre due anni, è stata grandissima: nel 2018 ci trovammo per l’ultima volta il 3 agosto; poco dopo, il 17 settembre, venne rapito.
Tutti noi siamo rimasti colpiti dal suo ricco e profondo discorso di venerdì sera; ecco alcuni passaggi:
“Ho cercato di umanizzare le mie relazioni, anche in una situazione così difficile. Durante la prigionia si sono alternati vari gruppo di sorveglianza. Una volta, a seguito di uno spiacevolissimo comportamento, ho segnalato al capo di aver vissuto in Africa per 21 anni, ma di non aver mai visto un giovane parlare male ad un vecchio. Il vecchio sarei io, l’unico con una lunga barba bianca. Prima della mia partenza il capo si è scusato: volevo dirti pardon se ti hanno mancato di rispetto“. Padre Gigi ha sottolineato che questi gruppi sono composti da ragazzi giovanissimi, molti analfabeti e indottrinati da video di propaganda.
Dopo sei mesi da solo gli hanno accostato Luca e succesivamente Nicola, con i quali ha condiviso questa esperienza estrema.
Come missionario, Padre Gigi, il giorno del suo rilascio, ha augurato al capo di riconoscere che siamo tutti fratelli. Malgrado la risposta contradditoria, Gigi è partito sereno. Grande la sua commozione al rientro, incontrando la famiglia, gli amici, i suoi confratelli, nella certezza di quanti gli sono stati vicini e hanno pregato per lui in questi due lunghi anni.
Don Michele ha voluto ricordare l’inaugurazione dell’ambulatorio avvenuta nel 2014 per il progetto “Mamme sicure”, avviato da Etiopia e Oltre per aiutare le donne nella gravidanza in collaborazione proprio con Padre Gigi.
La serata si è conclusa con Padre Gigi e don Michele che hanno disteso una coperta tessuta con i colori delle quattro tribù antagoniste e simbolo della concordia per la quale Gigi si è sempre adoperato al massimo.