Sabato 25 maggio 2019 ha avuto inizio la Festa Annuale dell’Associazione Etiopia e Oltre, presso l’Oratorio della Parrocchia di S. Bartolomeo ai Morti. Dalle ore 21.00 erano in programma concerti con i gruppi NOTA BLU e LUNA PARK, per la tradizionale serata musicale.
Purtroppo il nubifragio che si è abbattuto in zona ha annullato la serata musicale, malgrado il tendone allestito ad hoc.
Gli intervenuti, pochi ma fedelissimi, si sono consolati con salamelle, gnocco fritto, salumi e ottima birra.
Sabato pomeriggio, presso l’oratorio di S. Giacomo, fortunatamente non è stato rinviato il Torneo di Calcetto, programmato con inizio h.14.00.
Domenica 26, grazie al clima più clemente, è stato possibile seguire il programma stabilito.
Alla messa delle 10.45, celebrata sotto il tendone, era purtroppo assente padre Vito Girotto della SMA, appena rientrato dal Niger e sofferente per un’infezione.
Padre Martino Bonazzetti ha riportato allora la testimonianza di padre Vito e la propria, con un aggiornamento sulla situazione in Niger con particolare riferimento a padre Gigi Maccalli, rapito il 17 settembre 2018, con cui Etiopia e Oltre collabora da anni.
Padre Martino ha affermato che la parola ha bisogno di un gesto, come un gesto della parola, riferendosi al fatto che tutti vogliono che Gigi torni sano e salvo.
In questa tesissima fase, Niger e Burkina stanno trattando per stabilire la nuova frontiera. Là il Vescovo ha chiesto a tutti i religiosi di rientrare in città, perché non sussiste alcuna sicurezza.
A Bomoanga, missione di padre Gigi, sono ancora garantite la messa domenicale e l’assistenza ai bimbi malnutriti e malati da parte dei collaboratori di Gigi, Valérie ed Emmanuel.
Si capisce l’importanza di formare persone che mantengano la continuità delle attività e dei progetti. Purtroppo la scuola è al momento chiusa, l’insicurezza aumenta. In Burkina erano appena stati uccisi 10 cattolici.
Padre Gigi era chiamato “l’uomo che crea l’unità in nome di Dio”: la speranza è che questo suo impegno venga riconosciuto.
Il parroco don Michele Nufi, riportando appena riferitegli da padre Vito Girotto al telefono, ha aggiunto che l’atmosfera in Niger è di estrema allerta, sono persino vietati gli spostamenti in moto (Gigi è stato rapito da un commando motorizzato). Don Michele ha ricordato i suoi due viaggi in Niger e la costruzione da parte di Etiopia e Oltre e dell’Unità Pastorale, unitamente ai benefattori tutti, di cucina, refettorio, dormitorio per la scuola, pozzi e del dispensario chiamato “Mamme sicure”, un centro di salute integrato in collaborazione con il governo nigerino. L’allora ministro della salute fu presente all’inaugurazione di questa bella struttura, che ha sostenuto centinaia di donne con i loro bambini.
Attualmente in Niger i missionari non si spostano, nemmeno scortati dalla polizia. Pare sussistano scontri per motivi religiosi, ma soprattutto economici, tra gli agricoltori commercianti ed i pastori, in relazione al controllo di terreni e pascoli. Ovviamente qualcuno anima tali scontri, anche tramite la fornitura di armi e loschi commerci.
Durante la messa, è poi intervenuta sr. Daniela Molinari, comboniana, rientrata in Italia dopo 12 anni in Etiopia, amica e importante riferimento per la nostra associazione Etiopia e Oltre.
Riportiamo a parte l’intervista integrale fatta a sr. Daniela e proseguiamo con la cronaca della giornata di domenica.
Conclusasi la messa, ecco belle tavolate riunite per il pranzo comunitario. Erano presenti, tra gli altri, Angela Ravasi, sorella di sr. Tilde Ravasi, altra comboniana in Etiopia già ospite a Crema, e i suoi parenti.
Fortunatamente il meteo clemente ha consentito agli astanti di stare in compagnia sino a metà pomeriggio, tra un caffè e una donazione alla bancarella dei prodotti tipici africani.
La speranza di tutti è che la situazione in questi paesi torni ad un’accettabile normalità e che Gigi Maccalli venga al più presto liberato, lui che è “l’uomo che crea l’unità”.
La medesima missione che conducono le nostre Suore comboniane in Etiopia, ad esempio accogliendo nelle scuole bambini e ragazzi di etnie e religioni diverse, creando così un clima di pace e condivisione.
Anche in Italia, in Europa e in tutto il mondo cosidetto “evoluto” è importante sostenere questo messaggio.
Per concludere, come di consueto, anche la Festa 2019 è stata occasione per la raccolta fondi per i progetti 2018/2019, proposti da Etiopia e Oltre e dall’Unità Pastorale, e per le adozioni a distanza.
Ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita della Festa, in particolare la presidente di Etiopia e Oltre, Teresa Piccolini, l’Unità Pastorale S. Bartolomeo – S. Giacomo, i numerosi volontari, compresi giovani e bambini, i cuochi, gli assistenti al suono e le band che purtroppo non hanno potuto suonare, sarà per il prossimo anno!
Arrivederci alla Festa 2020 di Etiopia e Oltre!