Etiopia e Oltre rivolge il suo pensiero a padre Gigi Maccalli della SMA, con cui l’Associazione collabora dal 2010. Ferocemente rapito nella notte tra il 17 e il 18 settembre dalla sua missione di Bomoanga in Niger, dove lavora da 12 anni, Gigi è ancora nelle mani di queste persone. Sappiamo che tutta la comunità internazionale, la Chiesa, i gruppi musulmani, i tanti amici e sostenitori si sono appellati ai rapitori affinché liberino padre Gigi, da sempre attivo nel bene e nella promozione delle persone.
Si può dire che noi di Etiopia e Oltre lo conosciamo bene: l’abbiamo incontrato proprio lo scorso 3 agosto, in una bella serata, seduti in circolo all’aperto e attenti ai suoi aggiornamenti sulla situazione nel Paese, uno dei più poveri al mondo, come è noto.Con la sua consueta pacatezza, con qualche parola in francese qua e là, Gigi ci ha regalato un momento di apertura, in cui la mente si distacca dai nostri spesso angusti confini e respira della concretezza ma anche della spiritualità di una particolare scelta di vita.Attento e memore dei problemi degli altri – tu come stai? -, Gigi ci ha parlato delle importanti tensioni sociali in Niger, della carestia, dell’incerta situazione politica, delle migrazioni e degli interventi stranieri, ma tutto con la sua consueta pacatezza.Abbiamo elaborato insieme l’idea per il progetto di quest’anno, a seguito delle numerose iniziative condivise che, grazie ai benefattori di Etiopia e Oltre, abbiamo potuto realizzare.I prossimi progetti sono decisi, siamo in procinto di proporli, e il nostro pensiero va senza dubbio là: forza Gigi, da tutti gli amici di Etiopia e Oltre, dai benefattori e dall’intera Comunità